IL REPORT

Dall’inizio dell’anno sono state uccise 104 donne, una cifra che rappresenta un grave allarme sociale, e che già da sola spiega l’esistenza di una Giornata internazionale.

I dati del Report analizzano i primi nove mesi dell’anno, mettendo a confronto anche l’intero 2021 con il 2020. Nei primi nove mesi dell’anno si registra una diminuzione degli omicidi di donne rispetto allo stesso periodo del 2021, 82 anziché 90, vittime ricordate con il nome di battesimo nel report, con una breve descrizione del fatto criminale; 71 di queste sono state uccise in ambito familiare e affettivo (-8%), 42 delle quali hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner (-19%).

Nei primi mesi del 2022 risulta altalenante l’andamento dei reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso (L. 19 luglio 2019, n. 69), esaminati rispetto all’analogo periodo del 2021: crescono le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (+12%) e le lesioni con deformazioni o sfregio permanente al viso (+17%), diminuiscono i reati di costrizione o induzione al matrimonio (-53%) e il revenge porn (-20%).

PERCHÉ IL 25 NOVEMBRE

Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, le tre donne furono condotte in un luogo nascosto dove furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

Nel 1999 la giornata è stata istituzionalizzata anche dall’Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre. Un ulteriore passo in avanti è stato fatto con il riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno sociale da combattere, grazie alla Dichiarazione di Vienna del 1993.

IL SIGNIFICATO DEL COLORE ROSSO

In molti paesi, come l'Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L'idea è nata da un'installazione dell'artista messicana Elina Chauvet intitolata 'Zapatos Rojos' e realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez. L’installazione è apparsa per la prima volta davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare l'omicidio della sorella per mano del marito e le centinaia di donne rapite, stuprate e uccise in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani. L'installazione è stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo, fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia. La campagna in Italia viene in particolar modo portata avanti dal Centri antiviolenza e dalle Associazioni di donne impegnate nell'ambito della Violenza contro le donne.

Capellistore è da sempre vicino e al sostegno delle Donne, fare informazione, condividere e denunciare sono solo i primi passi per gridare ad alta voce:  BASTA UNA VOLTA PER TUTTE!

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